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IL SUONO

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C’è un forte collegamento tra il suono e il cuore: questo rapporto si manifesta, ad esempio, attraverso gli effetti benefici che la musica determina sull'organismo umano, partendo dal muscolo cardiaco.

Uno studio tra l’Università di Princeton e l’Istituto di HeartMath ha scoperto che il ritmo cardiaco tende naturalmente ad adattarsi a quello della della musica che si ascolta e, oltre a ridurre stress e ansia, essa è un toccasana nei trattamenti per la cura delle malattie coronariche e diminuisce la pressione sanguigna.

Vi è una differenza tra alta e bassa frequenza: i suoni ad alta frequenza stimolano maggiormente il sistema nervoso (a causa di un contenuto informativo maggiore), mentre i suoni a bassa frequenza tolgono energia ai nostri processi mentali.

Secondo Tomatis, quando il cervello viene caricato di potenziali elettrici dai suoni acuti, si riscontra un evidente incremento delle capacità di apprendimento, concentrazione, risoluzione dei problemi e maggior energia fisica e tutti gli emisferi del cervello sono stimolati nell'elaborazione del suono: l'emisfero destro nella percezione della melodia e il sinistro nella percezione del ritmo. Alcune ricerche scientifiche hanno inoltre evidenziato che il ritmo cardiaco, i pensieri e le emozioni si influenzano a vicenda.

Cuore e cervello, quindi, comunicherebbero costantemente attraverso ritmi di frequenze: quando il ritmo cardiaco è ottimale, il cervello reagisce con un miglior funzionamento; pertanto, l’ascolto della musica è in grado di stimolare la coerenza cardiaca, attraverso la risonanza che si crea tra i due ritmi.

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